16 agosto 2005

Campagna elettorale nel cyberspazio

Ad un mese di distanza dalle consultazioni elettorali per il rinnovo del Bundestag tedesco, la campagna elettorale sembra essere definitivamente partita. Le varie formazioni politiche hanno presentato i rispettivi programmi elettorali per la prossima legislatura, i candidati, Schröder e Merkel in testa, rilasciano interviste nei talk-show delle televisioni pubbliche e private e lungo le strade delle città stanno apparendo i manifesti elettorali.

In netta controtendenza a quanto avviene negli USA, dove le spese elettorali dei partiti si moltiplicano con ogni tornata elettorale, questa volta, secondo quanto riportato da alcuni media della carta stampata, le spese che i partiti tedeschi sosterranno per promuovere se stessi ed i propri candidati sarebbero relativamente sostenute.
Questa circostanza è sicuramente da imputare alla breve durata della campagna elettorale, che è partita il 21 di luglio con la decisione del presidente federale Köhler di sciogliere il Bundestag e che dovrebbe terminare il 17 settembre, un giorno prima dell’apertura dei seggi elettorali.

Le agenzie di PR, alle quali i partiti solitamente ricorrono per farsi confezionare un volto vincente e convincente per le tornate elettorali, in quest’occasione, a causa dei tempi stretti, non hanno svolto il ruolo che solitamente gli compete.
Inoltre, il clima di sfiducia ed incertezza che attualmente aleggia in Germania, ha spinto i partiti a scegliere una comunicazione più accentuata sui contenuti e sulle proposte di soluzione dei problemi che angosciano i cittadini, a discapito di una comunicazione più mediatica e fondata prevalentemente sull'immagine.

Accanto agli strumenti tradizionali della comunicazione politica e quindi comizi pubblici, interviste tv e affissioni di manifesti elettorali, la propaganda via internet sta assumendo un ruolo sempre più importante e rilevante. Sia la SPD sia la CDU/CSU, al fine di raggiungere i potenziali elettori, in modo particolare quelli più giovani, hanno iniziato un’ampia offensiva via web.

Già immediatamente dopo l’annuncio di Schröder di chiedere la fiducia (e di farsela negare), e quindi molto prima del formale scioglimento del Bundestag ad opera del presidente federale, la SPD ha lanciato un proprio sito di negative campaigning, www.die-falsche-wahl.de (La scelta sbagliata), nel quale vengono elencate ed evidenziate tutte le conseguenze negative che, secondo i socialdemocratici, un’eventuale vittoria elettorale dei conservatori comporterebbe. Inoltre, per non far passare inosservati eventuali strafalcioni degli avversari, come per esempio quello recente in cui Angela Merkel, durante un’intervista, ha confuso reddito lordo e reddito netto, i sostenitori di Schröder hanno messo in rete un osservatorio permanente degli interventi televisivi della candidata conservatrice, www.merkel-tv.de .

A ciò si aggiungono gli innumerevoli blog che stanno spuntando come funghi e che mettono in luce ora questo ora quell’altro difetto della CDU/CSU. In gran parte dei casi questi diari virtuali sono gestiti autonomamente da semplici simpatizzanti o da iscritti nelle varie sezioni territoriali del partito, ma vengono coordinati e supportati attraverso la cosiddetta Rote Wahlmannschaft (www.rote-wahlmannschaft.de), un gruppo di webmaster della centrale della SPD, che ha il compito di diffondere e fornire il materiale elettorale digitale ai gestori dei vari portali secondari.

Ovviamente la CDU/CSU non ha voluta essere da meno e la settimana scorsa ha presentato il sito www.leere-versprechen.de (Promesse vuote), nel quale vengono passate a rassegna tutte le promesse elettorali fatte e, secondo i conservatori, non mantenute dall’attuale coalizione di governo rosso-verde.

Anche le homepages nazionali dei partiti sono state adattate alle esigenze elettorali. Il sito della SPD (www.spd.de), per esempio, offre la possibilità di iscriversi on-line al partito e di segnalare la propria disponibilità a partecipare, anche via web, alla campagna elettorale. A quanto pare i naviganti del web apprezzano queste nuove forme di partecipazione: in un’unica settimana i vari portali della SPD hanno effettuato oltre 3000 registrazioni e la rete dei siti e dei blog si sta allargando a macchia d’olio.