22 agosto 2005

Verso la grosse Koalition?

L’ampio consenso elettorale che la Linkspartei potrebbe raccogliere (12% secondo gli ultimi sondaggi) e gli scivoloni verbali di Edmund Stoiber, potrebbero rompere le uova nel paniere della Union CDU/CSU. Mentre è praticamente certo che Angela Merkel ricoprirà la carica di cancelliera nei prossimi quattro anni, è ancora incerto quale sarà la coalizione di governo che la dovrà sostenere. La Union punta a governare con i liberali della FDP, ma i sondaggi evidenziano che una tale coalizione potrebbe trovarsi in minoranza contro un’opposizione formata dalla SPD, dai Verdi e dalla neonata Linkspartei.

Si delineano, quindi, due possibili scenari alternativi:

Il primo è quello di un’inedita coalizione tra SPD, Verdi e Linkspartei. Per una serie di ragioni questa prospettiva appare immediatamente come molto remota, se non addirittura impossibile.
La Linkspartei, nata dalla fusione tra PDS e WASG, è sorta e trae il proprio consenso elettorale principalmente per la critica nei confronti delle politiche di riforma dello stato sociale (Hartz IV) attuate dal cancelliere uscente. Gerhard Schröder, dal canto suo, si è fatto sfiduciare e ha quindi causato le elezioni anticipate con l’intenzione di ottenere, con un nuovo mandato, una ulteriore e più forte legittimazione per le riforme che intende portare avanti. Le due posizioni sono evidentemente antitetiche. Di conseguenza una eventuale coalizione rosso-rosso-verde non potrebbe avere alla guida Schröder e non è pensabile che la SPD, in una situazione del genere, possa sostituirlo.
Inoltre, la quasi totalità dei dirigenti SPD esclude categoricamente qualsiasi possibilità di collaborazione con gli esponenti della neonata formazione politica. “Con questi personaggi non è possibile governare un paese di 82 milioni di abitanti. Questi due signori (Lafontaine e Gysi) odiano la responsabilità come il diavolo l’acqua santa.” ha tagliato corto Schröder. Tuttavia non tutti all’interno della SPD sono così categorici: in una recente intervista l’attuale sindaco di Berlino, Klaus Wowereit, ha dichiarato di ritenere possibile una collaborazione tra la SPD e la Linkspartei, seppur solamente tra qualche anno.
La Linkspartei, dal suo canto, esclude una collaborazione con Schröder, ma in risposta alle dichiarazioni di Wowereit, Lafontaine ha dichiarato che “quanto detto da Wowereit dimostra che nella SPD è iniziata l’era post Schröder e Müntefering. In futuro, quindi, una collaborazione tra noi e la prossima generazione della SPD non è da escludere”.


La Germania, tuttavia, per fronteggiare la propria profonda crisi strutturale, potrebbe ricorrere, per la seconda volta nella propria storia, alla cd. “Grosse Koalition”, ovvero una coalizione di governo CDU/CSU e SPD. Angela Merkel diventerebbe, quindi, cancelliera ed i Liberali, i Verdi e la Linkspartei si verrebbero a trovare sui banchi dell’opposizione. La prima ed unica grosse Koalition della storia tedesca, risalente all’era Kiesinger-Brandt, riuscì ad approvare una serie di provvedimenti molto discussi nell’opinione pubblica, come per esempio i cd. Notstandsgesetze (leggi di emergenza), ma nonostante ciò il giudizio degli storici ed opinionisti sulla grosse Koalition non è univoco: da una parte si sostiene che, in tempi difficili, una collettiva e consensuale assunzione di responsabilità sia uno strumento utile per attuare i provvedimenti di cui la collettività ha bisogno. Dall’altra, invece, si paventa il pericolo che i partiti conservatore e socialdemocratico possano bloccarsi vicendevolmente e spingere l’elettorato, che non vede più alternative rispetto alla classe governante, nelle braccia dei partiti con posizioni estreme (di sinistra o di destra).
Attualmente sia Schröder sia Merkel rifiutano categoricamente di prendere in considerazione l’eventualità di scendere, a elezioni avvenute, a compromessi col rispettivo avversario politico e hanno imposto ai propri partiti di concentrarsi sulla campagna elettorale. Tuttavia, nonostante il veto dei due leader, numerosi esponenti di entrambi le formazioni, come per esempio l’attuale ministro degli interni Otto Schily, hanno già rilasciato dichiarazioni di apertura verso tale scenario. Se i sondaggi dovessero continuare ad indicare questa direzione, la grosse Koalition cesserà di rappresentare solamente un’alternativa possibile e diventerà un’opzione altamente probabile, se non addirittura inevitabile.